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19 Giugno 2017

Il signore delle mosche di William Goldin

Libri

Stile: 31% - 1 votes
Contenuti: 32% - 1 votes
Aspettative: 24% - 1 votes

Il signore delle mosche
di William Goldin

Mondadori
Oscar Classici Moderni
ISBN 9788804492467
250 pagine
€ 9,50

Ciao Lunatici!
Affrontiamo insieme un romanzo parecchio ostico e difficile da digerire.
Ma prima, come al solito, passiamo ad una breve sinossi...

Un aereo cade su un'isola deserta mentre è in corso un conflitto planetario. Sopravvivono solo alcuni ragazzi che si mettono subito all'opera per riorganizzarsi senza l'aiuto e il controllo degli adulti. Sembra il prologo ideale per un romanzo d'avventura che celebri il pragmatismo e il senso della democrazia britannici. Qualcosa invece comincia a non funzionare come dovrebbe, emergono paure irrazionali e comportamenti asociali, da cui si sviluppa una vicenda che metterà a nudo gli aspetti più selvaggi e repressi della natura umana.

Così come 1984 anche questo romanzo breve, è brutale e violento psicologicamente.
Dei ragazzini, causa incidente aereo, sono costretti in un isola deserta. Da subito si formeranno gerarchie: il migliore, lo sfigato, il pazzo, i deficienti, i cacciatori e la bestia. Dovranno cavarsela e presto inizieranno i primi "massacri" di maiali con brutale crudeltà e successivamente, non contenti passeranno alla caccia al ragazzo.
Ebbene si, i gruppi si divideranno, la pazzia e la stupidaggine che solo l'uomo (grande o piccolo) può covare, degenererà nel caos e nella distruzione.
Certo, perché?
Potevamo forse aspettarci che fossero diversi i comportamenti?
Ovvio che no, non sarebbe diventato un Classico.
Potevamo forse aspettarci che ci fosse qualcosa di costruttivo?
Non prendiamoci in giro... Non so perché ma mi ha creato proprio una nube di negatività e mi ha infastidito, disturbato.

L'isola deserta è un'immagine rappresentativa: il gruppo, confini limitati, la società che ti impone di stare entro un certo spazio.

Mi ha dato sensazioni brutte, negative e tristi.
Anche 1984 mi ha fatto un effetto del genere, forse anche più incisivo rispetto a questo, ma la differenza sta nel tipo di riflessione che un libro ti sprona a fare.
Non mi ha lasciato nozioni, ne conoscenza in più di quella che già avevo acquisito, non mi ha fatto riflettere e tanto meno posso dire di sentirmi arricchita!
La solita stessa solfa, trita e ritrita della stupidità umana.
A livello di scrittura la narrazione è spesso lenta e con lunghe e noiose descrizioni dell'isola.
I personaggi sono piuttosto banali e stereotipati: il protagonista eroe, lo sfigato che si rivela l'unico che ha buon senso ma che fa sempre una brutta fine, il cattivo, gli sgherri del cattivo e via dicendo.
Nessuna empatia ovviamente, non c'è tempo per crearla perché la storia è conclusa ancor prima di sentirmi affine con qualcuno.
Fai solo a tempo a provare odio e rabbia e sinceramente non vedevo l'ora di finirlo.
Lo consiglierei?
Dicono che essendo un classico, va letto, anche se non piace. Io non sono proprio d'accordo.
UN LIBRO a prescindere dal classico, va letto se sai che ha qualcosa da comunicare e questo non lo consiglierei.

Grazie per aver passato un po' di tempo con me!

Fatemi sapere cosa ne pensate se anche voi lo avete letto!
Ciao Lunatici! Rebecca

 

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